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venerdì 25 novembre 2011

Errore:kernel

Dopo aver rimosso i kernel, il mio server restituira error: you need load kernel first.
"Panico" prima senzazione, "ho perso tutto e ora devo formattare".
Poi però ho pensato "calma" ci sarà una soluzione: a tutto c'è sempre un rimedio.
avvio un'altra distro ubuntu "macbuntu" e comincio a cercare le possibili soluzioni, ma niente provo diverse soluzioni per ore ma niente da fare allora si ripresenta il "panico" .
scrivo su google l'errore che ricevo "Error: youneed load kernel first" e dopo un paio d'ore trovo finalmente la soluzione "banalissima".
nel terminale digito "sudo grub-update".
riavvio il sistema trovo delle modifiche e provo ad accedere, riperte tutto come prima anzi meglio e più veloce. uh anche questa volta scampato pericolo.

giovedì 24 novembre 2011

Rimuovere i kernel duplicati


Vediamo come ridurre il numero di voci presenti sul menu di avvio, semplicemente disinstallando i kernel non necessari.
Una premessa è doverosa: almeno un kernel è obbligatorio che resti altrimenti Ubuntu non si avvierà più, quindi prestare particolare attenzione a non rimuoverli tutti.

Inoltre se si è appena installata una nuova versione del kernel attendere un paio di giorni prima di rimuovere la precedente, il nuovo kernel potrebbe dare problemi che il vecchio non presentava.
Nell’esempio mostrato nella figura sopra sono presenti:
  • Ubuntu, Linux 2.6.31-20-generic
  • Ubuntu, Linux 2.6.31-20-generic (recovery mode)
  • Ubuntu, Linux 2.6.31-19-generic
  • Ubuntu, Linux 2.6.31-19-generic (recovery mode)
  • Ubuntu, Linux 2.6.31-17-generic
  • Ubuntu, Linux 2.6.31-17-generic (recovery mode)
  • Memory test (memtest86+)
  • Memory test (memtest86+, serial console 115200)
Ogni versione del kernel va a coppia con la sua modalità di ripristino (recovery mode), procederemo allora alla rimozione dei kernel 2.6.31-19-generic e 2.6.31-17-generic. Manterremo invece il più recente 2.6.31-20-generic.
Per far ciò è sufficiente aprire il Gestore dei pacchetti dal menu Sistema – Amministrazione
Una volta avviato, nel numero dei tanti pacchetti presenti sarà necessario cercare i pacchettilinux-image-2.6.31-17-generic e linux-image-2.6.31-19-generic, fare tasto destro sopra d’essi e scegliere Rimuovi completamente.
Scegliere ovviamente le versioni che si desidera eliminare tra quelle identificate dall’icona di installato (col tema predefinito è il quadrato verde).
Nota bene: non usare la casella di ricerca rapida in alto, non funziona come ci si può aspettare, usare invece il pulsante Cerca in alto a destra oppure scorrere la lista fino a raggiungere i pacchetti indicati.
Completare la disinstallazione cliccando su Applica e confermare tutte le richieste, al termine verrà chiesto di riavviare il sistema.
Al riavvio il menu apparirà in questo modo:
Consiglio di diffidare dalle guide che invitano a modificare i files di grub in quanto i kernel vecchi restano comunque presenti su disco occupando spazio inutile e al primo aggiornamento torneranno automaticamente al loro posto nel menu di GRUB.

martedì 12 luglio 2011

eliminare lo sfondo bianco delle immagini

Quante volte vi è capitato di trovare una bella immagine, da postare sul blog, con il classico sfondo bianco?
A me tantissime volte, e sempre quando non serve, infatti in alcuni contesti ( tipo blog con sfondo bianco) può anche dare un bell'effetto ,ma in altri è praticamente orribile. Comunque sia, grazie al famoso software multipiattaforma Gimp, questo non è un grosso problema. Parlo di Gimp perchè è l'applicazione che utilizzo sempre e che preferisco, ma l'operazione è possibile anche con altri software.

Innanzitutto l'immagine deve essere in formato Png o Gif, personalmente utilizzo il GIF, che supportano la trasparenza, quindi se l'immagine è in formato Jpeg o altri, apriamola con Gimp, e salviamola in Gif, semplicemente così;



cliccare per ingrandire l'immagine



cliccare per ingrandire l'immagine


Ora ricarichiamo l'immagine salvata in Gif, e dal menù strumenti selezioniamo Fuzzy(seleziona zona contigua in base al colore)


cliccare per ingrandire l'immagine



Adesso clicchiamo in qualsiasi punto del contorno bianco, e dal menù selezione invertiamo la selezione


cliccare per ingrandire l'immagine


Poi dal menù Modifica, clicchiamo su taglia  , quindi ancora dal menù Modificasu incolla come nuova immagine


cliccare per ingrandire l'immagine



Ora possiamo salvare la nostra immagine con lo sfondo trasparente, nello stesso modo in cui abbiamo salvato l'immagine all'inizio del post

Ed ecco il risultato


Prima Dopo
La prima è con sfondo bianco la seconda sta bene sù tutto ;-)

lunedì 20 giugno 2011

Bromografo

Scanner

N°3 lampade a risparmio 11w

N°3 seon wood da 8w

1 interruttore 0/1

N°6x2 morsetti da pannello picali

sabato 18 giugno 2011

configurare apache

Guida rapida per l'installazione di un server LAMP su un sistema locale Ubuntu, che include Apache2, PHP 5, MySQL 5 e phpMyAdmin.
Ubuntu non dispone di un software che provveda ad installare e gestire tutti i software necessari ad un webserver, come ad esempio EasyPHP per Windows.
Tuttavia il processo di installazione è talmente semplice che è sufficiente un solo comando per avere un sistema completo ed affidabile:

sudo apt-get install apache2-mpm-prefork mysql-server libapache2-mod-php5 php5-mysql php5-gd phpmyadmin

Le uniche richieste che vi verranno fatte durante l'installazione, oltre alla password di root Ubuntu, sono la password MySQL per l'utente root e la tipologia di server a cui deve interfacciarsi phpMyAdmin, in cui dovrete selezionare Apache 2.
Al termine dell'operazione avremo installato i seguenti software pronti per l'utilizzo:

DocumentRoot e Virtual Server

Come sopra riportato, il sistema sarebbe già funzionante al 100%, ma esiste una piccola correzione alla configurazione che potrebbe portare molti benefici in pochi e semplici passaggi.
Si tratta della DocumentRoot del server Apache, che di default si trova in /var/www, ma sarebbe preferibile spostarla nella vostra home per più di un motivo, tra cui una questione di permessi sui file, una migliore gestione del file system ed una più efficiente procedura in caso di crash o backup del sistema.
Anche in questo caso, le operazioni da eseguire non richiedono particolari skills in materia di configurazione webserver.
Nella vostra home, create una directory, chiamata public_html, che sarà poi la candidata a diventare la vostra web root.

mkdir /home/utente/public_html

Ovviamente, in questo e nei prossimi passi, ricordatevi di sostituire a utente il nome della vostra home.
Apache2 ha il concetto di siti, che sono configurazioni separate che il webserver andrà a leggere, caricate in /etc/apache2/sites-available. Di default, c'è solamente un sito disponibile, chiamato default, ma possono essere caricate più configurazioni contemporaneamente, attivando di volta in volta soltanto quelle necessarie.
Nel vostro caso, l'obiettivo è di creare un nuovo sito in cui spostare la DocumentRoot in /home/utente/public_html/ e quindi attivarlo su Apache2.
Per creare il nuovo sito:
  1. Copiare il sito di default come punto di partenza.

    sudo cp /etc/apache2/sites-available/default /etc/apache2/sites-available/miosito
  2. Modificare la nuova configurazione con un editor di testo, ad esempio:

    sudo gedit /etc/apache2/sites-available/miosito
  3. Cambiare il parametro DocumentRoot per fare in modo che punti al nuovo percorso, ad esempio /home/utente/public_html/.
  4. Cambiare la direttiva Directory, sostituendo <Directory /var/www/> con <Directory /home/utente/public_html/>.
  5. Salvare il file

Ora è necessario disattivare il vecchio sito (default) ed attivare quello nuovo (miosito). Per fare ciò, Ubuntu ha provveduto a creare due comodissimi comandi, che sono rispettivamente a2dissite e a2ensite.

sudo a2dissite default && sudo a2ensite miosito

Ultimo ma non meno importante passaggio è il riavvio di Apache2:

sudo /etc/init.d/apache2 restart

Se doveste avere dimenticato di creare la directory /home/utente/public_html/, ricevereste un messaggio di avvertimento.
Aprendo il browser su all'indirizzo http://localhost/ dovreste essere reindirizzati al contenuto di ~/public_html/.
Ci tengo comunque a ricordarvi che è stata installata una configurazione di base, senza dubbio più adatta per i propri test in locale che ad un web server vero e proprio.

Per aumentare la sicurezza e aggiungere qualche personalizzazione, potrete modificare il file principale per la configurazione di Apache 2, che trovate in /etc/apache2/apache2.conf, ricordandovi di creare una copia di backup prima di procedere con le vostre prove e di riavviare apache2 per applicare le modifiche.
Se avete bisogno di maggiori informazioni potete visitare la sezione Apache e Web Server oppure leggere la guida all'utilizzo dei moduli Apache2.
Per quanto riguarda la configurazione di PHP, anticipo solamente che il file di configurazione, php.ini, è presente all'interno della directory /etc/php5/apache2.
Ricordatevi infine di spostare tutto il contenuto di /var/www nella vostra nuova DocumentRoot.

mercoledì 8 giugno 2011

web server ubuntu


ubuntuserver
Devi pubblicare un blog ? Mettere on line il tuo sito web non è necessario abbonarsi a un provider basta un computer LAMP.
Ovviamente questo non può essere il caso di siti web, forum e blog per i quali sono previsti grossi volumi di traffico (nel senso di visite alle pagine web e di utenti registrati), ma è sicuramente la scelta idale per chi decide di fare qualcosa a livello amatoriale.
Prima di poterlo fare è solo necessario preparare il sistema e ottenere un indirizzo IP pubblico e statico per essere sempre raggiungibili on line.
Per soddisfare la prima, l’unico requisito è installare un server web e alcuni software ausiliari che insieme danno vita alle cosiddette piattaforme LAMP, di cui tanto si fa uso su Internet.
Per i dettagli sulla installazione di una LAMP andate alla relativa guida illustrata in questo blog.
A questo punto, possiamo approfondire ancora di più l’argomento facendo in modo che il server web così configurato risulti visibile su Internet, quindi accessibile agli altri utenti della rete che intendono visitare i contenuti che decideremo di pubblicare. Per ottenere ciò è necessario disporre di un indirizzo IP statico, cioè sempre uguale, in modo da essere raggiungibili in qualsiasi momento.
Le soluzioni sono 2: acquistarne uno da un Provider o sfruttare i servizi gratuiti di Dynamic DNS come, ad esempio, No-IP (www.no-ip.com) e DynDNS.com (www.dyndns.com), entrambi molto validi.
Molti router sono già predisposti per utilizzare questo tipo di sistema. In pratica sono in grado di comunicare il loro, quindi il nostro, indirizzo IP (diverso ad ogni connessione a Internet) al servizio di Dynamics DNS, scelto, il quale di volta in volta lo associa sempre allo stesso nome di dominio (un hostname), così il server web sarà sempre sempre raggiungibile al medesimo indirizzo, oltre ad essere molto più facile da ricordare. Vediamo come si fa conNO-IP.

Usare il servizio NO-IP

Per prima cosa è necessario registrarsi. In pratica, bisogna scegliere il servizio gratuito accedendo ad un modulo per l’inserimento dei propri dati all’indirizzo www.no-ip.com/newUser.php. Effettuata la registrazione, ci verrà inviata una e-mail di conferma all’indirizzo di posta inserito durante la fase di compilazione. Dopo aver letto il messaggio e confermato possiamo effettuare il login per accedere alla pagina di gestione del nostro account.
noip1
A questo punto, da menu a sinistra sotto la voce “hosts/redirect” scegliamo “Add host” e compiliamo i vari camopi richiesti. Inoltre, è necessario scegliere il nome di dominio al quale sarà accessibile il sito web. Nell’esempio scegliamo miosito.no-ip.biz.
Adesso, bisogna fare in modo che ad ogni nuova connessione a Internet e quindi, ogni volta che ci verrà assegnato un nuovo indirizzo IP dal nostro Provider Internet questo venga comunicato a NO-IP affinchè venga risolto tramite l’hostname. Quindi, bisogna installare client per No-IP:
sudo apt-get install no-ip
Importante!
Durante l’installazione di No-IP vi chiederà di inserire utente (solitamente l’indirizzo e-mail) e la password che avete definito in fase di registrazione su No-IP.
A questo punto, il server è pronto per ospitare il nostro sito che finalmente risulterà accessibile su Internet a chiunque voglia visitarlo.
Dopo aver caricato nella document root(/var/www) il vostro sito, aprite il browser e digitate miosito.no-ip.biz., vedrete il vostro sito visualizzato e lo vedranno anche gli altri dall’esterno!

Avviare no-ip all’avvio

Per poter fare in modo che ad ogni avvio no-ip si avvii automaticamente la procedura richiede alcuni passi. Infatti è un software che richiede i permessi di root e quindi dovremo fare in modo che all’avvio il sistema operativo non ce la richieda ogni volta.
Cominciamo editando il file che contiene i permessi per il funzionamento di sudo, il comando tramite il quale si acquisiscono temporaneamente i privilegi di amministratore su Ubuntu (ma anche su altre distribuzioni). Apriamo il nostro fido terminale e digitiamo
sudo visudo
Scorriamo la schermata verso il basso con le freccette e posizioniamoci alla fine del file, per intenderci dopo le righe
# Members of the admin group may gain root privileges
%admin ALL=(ALL) ALL.
E’ in quest’area che dobbiamo scrivere
nomeutente ALL=NOPASSWD:/usr/bin/noip2
dove per “nomeutente” si intende il vostro username, quello che usate normalmente per fare il login. Salvate premendo Ctrl+O ed uscite poi con la combinazione di tasti Ctrl+X. Adesso non rimane altro da fare che dire al sistema di far partire No-ip all’avvio, andando sul menu di Ubuntu
Sistema->Preferenze->Sessioni
e cliccare sulla scheda Programmi d’avvio. Qui premendo sul bottone Aggiungi dovremo digitare
sudo noip2
Il vostro Dynamic DNS sarà d’ora in poi configurato per l’avvio automatico e silenzioso.

Modificare le impostazioni di NO-IP

Dopo aver installato il client No-Ip vi troverete un nuovo processo attivo col nome “Noip2″. Per vederlo andate inSistema/Amministrazione/Monitor di sistema e attivate “tutti i processi” in Visualizza.
Per modificare le impostazioni di Noip2 è necessario innanzitutto terminare questo processo.
Poi aprite il terminale e digitate
sudo noip2 -C
Vi viene richiesto di inserire la vostra password utente, inseritela pure.
Poi vi verrà chiesto di inserire l’email utilizzata durante la registrazione sul sito No-ip e la password: inseritele e premete “Enter”.
Infine vi verrà chiesto di inserire ogni quanto deve essere aggiornato (on-line) il vostro indirizzo IP. Il valore è espresso in minuti (di default 30).
Modificatelo in base alle vostre esigenze.
Alla prossima domanda rispondete no premendo la lettera “N”. La procedura di impostazione viene terminata.
Per avviare Noip2 scrivete nel terminale la seguente riga:
sudo noip2
Buon lavoro!

creare un server gratis con ubuntu server


Introduzione

Tutti i grandi siti web hanno un buon server dietro di loro. In questo tutorial, vi mostrerò come configurare un server web dedicato (con Apache, MySQL e PHP), usando anche un vecchio computer che avete in casa.

Una rapida panoramica

Vediamo cosa andremo ad installare:
  1. Il sistema operativo Ubuntu Server.
  2. un server OpenSSH, che vi permetterà di amministrare il server da remoto.
  3. una LAMP (Apache, MySQL e PHP) che costituirà la spina dorsale del webserver
  4. un firewall per proteggere il server da accessi non autorizzati.
Per seguire questa esercitazione, abbiamo bisogno di:
  • Un computer da usare come server che non ha bisogno di essere particolarmente potente. Non effettuate questa operazione sul vostro PC desktop! Utilizzate un PC da utilizzare come cavia!
  • Un masterizzatore CD e un CD vuoto, ci serviranno per masterizzare Ubuntu Server su un disco per l’installazione.

Scaricare Ubuntu Server

Scarichiamo Ubuntu Server dal sito ufficiale http://www.ubuntu.com/.
Vi verranno presentate due schede: “Desktop Edition” e “Server Edition”. Clicca su “Server Edition” e seleziona“Ubuntu 8.04 LTS”.
Dopo il download occorrerà masterizzare la ISO (il file che avete scaricato) su di un CD vuoto.

Installare Ubuntu Server

Ora che avete scaricato e masterizzato ISO, procediamo con la installazione di Ubuntu Server sul vostro
PC (ovvero sul vostro futuro server!). Inserire il disco nel drive, e fare il boot dal CD (nella maggior parte dei
moderni computer, ciò avverrà in modo predefinito).
Siete ancora con me? Bene!
Avviando il PC con il CD di installazione di Ubuntu Server, si dovrebbe vedere la seguente schermata:
Selezionate la tua lingua, e premete Invio.
Vedrete questa schermata:
Selezionate “Installazione di Ubuntu Server”, e procedete per il completamento della installazione!
Vi chiederà un nome host, impostate semplicemente “web-server”.
Quando il sistema chiederà di partizionare il disco selezionate la modalità: “Guidata - usare tutto il disco”.
Il sistema procederà con la formattazione dell’unità e con la creazione delle partizioni.
Potete tranquillamente rilassarvi e andare a prendere una tazza di caffè, questa operazione può richiedere da 10 minuti a un’ora (dipende molto dal sistema che state utilizzando).
Ora che il sistema è stato installato, è necessario impostare l’account che si utilizzerà per effettuare il login. In primo luogo, dare il tuo nome completo e poi il vostro “nome utente”. Ti verrà richiesto di fornire una password, per motivi di sicurezza NON utilizzare una password di lunghezza inferiore a 7 caratteri.
Il sistema ora tenterà di configurare il “Package Manager”
Qui occorre impostare il tuo proxy, o lasciare vuoto se non si utilizza un proxy, selezionare “Continua”.
Si attiverà il sistema di scansione alla ricerca di aggiornamenti e impostazioni di configurazione.
Dopo che ha completato, verrà richiesto, con varie opzioni, di installare il software server. Ora, ascoltare molto attentamente. Selezionare server OpenSSH, e premere SPAZIO, NON INVIO. Se si preme Invio, l’installazione procederà senza installare il server OpenSSH.
Il sistema installerà quindi il software selezionato, così come altri componenti del sistema.
Quando l’installazione sarà terminata, rimuovere il CD, e premere Invio. Il computer si riavvia automaticamente. Se tutto va bene, vi verrà presentata con una schermata che è simile al seguente:
Congratulazioni! Avete appena finito la parte più difficile.
Ubuntu è ora installato, ed è giunto il momento di trasformare il computer in un server web!!!!

Aggiorna il tuo nuovo server

Prima di andare oltre, abbiamo bisogno di assicurarsi che il proprio server sia up-to-date. Per effettuare questa operazione, è necessario effettuare il login con il tuo nome utente (quello che hai scelto in precedenza), premere INVIO, quindi digitare la password. Digitando la pwd vi sembrerà che non accade nulla, non preoccupatevi è tutto normale.
Dopo il login il vostro schermo dovrebbe essere simile a quello qui sotto:
Ora, scrivi:
sudo aptitude update & & sudo apt-get dist-upgrade
Questo comando vi chiederà la password, e ancora una volta, con la digitazione non vedrai nulla. Dopo aver digitato la password, vi chiederà se si desiderate continuare, rispondete “y” e premete invio. Lo schermo sarà simile al seguente:
Il sistema scaricherà e installerà tutti gli aggiornamenti più recenti. Questo richiederà un po ‘di tempo a seconda della tua connessione Internet.
Dopo che avete finito, il computer dovrà essere riavviato. Per effettuare questa operazione, digitare:
sudo shutdown-r now
Lasciare riavviare il computer, al riavvio il server sarà completamente aggiornato.

Installare Apache, MySQL e PHP

È giunto ora il momento di installare alcuni programmi. Installeremo un server web (Apache), un server di database (MySQL) e un interprete di linguaggio server-side (PHP), in modo che possiamo eseguire applicazioni popolari come WordPress e/o Joomla.
Per effettuare questa operazione, digitare il seguente comando:
sudo aptitude install apache2 php5-mysql libapache2 mod-php5-mysql-server
Premere Invio, Aptitude si preoccuperà di scaricare e installare i programmi che hai specificato. Consente inoltre di scaricare e installare eventuali dipendenze.
Durante il processo di installazione, MySQL ti chiederà di una password di root.
A installazione ultimata, avrete un server web di lavoro. Per testare se si vede dall’esterno, in primo luogo individuate il vostro IP del server digitando:
ifconfig | grep inet
Di solito è il primo IP restituito. Ora che conoscete l’IP, aprite il browser web e digitatelo.
Se si vede il messaggio “It works!” congratulazioni!!
Eseguiamo ora il backup del file originale di configurazione di Apache:
sudo cp / etc/apache2/apache2.conf / etc/apache2/apache2.conf.bak
Ora aprite il file di configurazione:
sudo nano / etc/apache2/apache2.conf
Scorrere verso il basso (freccia giù) fino alla dicitura “ServerTokens full” e modificatela con “ServerTokens Prod”.
Ora, scorrete verso il basso e modificate “ServerSignature On” in “ServerSignature Off”
Infine, premete Control-O seguito da Control-X..
Ora, dobbiamo fare la stessa cosa per PHP. In primo luogo, il backup originale del file di configurazione di PHP:
sudo cp / etc/php5/apache2/php.ini / etc/php5/apache2/php.ini.bak
Aprite il file di configurazione:
sudo nano / etc/php5/apache2/php.ini
Cambiate “expose_php = On” con “expose_php = Off”
Anche in questo caso, premere Control-O seguito da Control-X.
Ora che i file di configurazione sono aggiornati, riavviare Apache:
sudo / etc/init.d/apache2 restart
Bene! Abbiamo utimato l’installazione della LAMP (Apache, MySQL e PHP).

Installare un Firewall

Procediamo con la protezione del nostro server con l’nstallazione di Shorewall.
Per installarlo:
sudo aptitude install shorewall
Per impostazione predefinita, Shorewall è installato senza regole, che consente un accesso completo. Tuttavia, questo non è il comportamento che vogliamo.
Invece, dobbiamo bloccare tutte le connessioni di qualsiasi natura diversa dalla porta 80 (HTTP) e la porta 22 (SSH).
In primo luogo, copiare il file di configurazione per il Shorewall directory:
sudo cp / usr / share / doc / shorewall-common / esempi / uno-interfaccia / * / etc / shorewall /
Ora, aprire il file delle “regole”:
sudo nano / etc / shorewall / regole
Aggiungere queste righe di cui sotto, in corrispondenza di “#LAST LINE”
HTTP/ACCEPT net $FW
SSH/ACCEPT net $FW
Poi premere Control-O e controllo-X. Il vostro firewall, è ora configurato per accettare solo traffico HTTP e SSH.
L’ultima cosa che dobbiamo fare è dire che Shorewall deve essere avviato al boot.
Quindi, aprire il file principale di configurazione di Shorewall:
sudo nano / etc / shorewall / shorewall.conf
Scorri fino a “STARTUP_ENABLED = No” e impostarlo a “STARTUP_ENABLED =Yes”
Premere Control-O e controllo-X.
Ora, aprire il file di configurazione di default di Shorewall:
sudo nano / etc / default / shorewall
e modificare “startup=0″ con “startup=1″.
Premere Control-O e controllo-X.
Infine, avviare il firewall:
sudo / etc / init.d / shorewall start
Congratulazioni! Il vostro firewall, è ora pronto per proteggere il vostro server.

Aggiungi il tuo sito web al server Web

Per impostazione predefinita, tutti i file che Apache serve ad internet si trovano in “/var/www/”.
Tuttavia, non è possibile scrivere in questa cartella. Facciamo in modo che ciò sia possibile:
sudo usermod -g www-data [YOUR USERNAME]
sudo chown -R www-data:www-data /var/www
sudo chmod -R 775 /var/www
E’ successo che è stato aggiunto il tuo utente al gruppo “www-data” e abbiamo reso scrivibile la cartella dei siti web a tutti i membri del gruppo “www-data”.
Ora, accediamo al tuo server utilizzando SFTP (da non confondere con FTPS).
Un client che supporta STP è FileZilla (Windows, Linux, OS X, Free).
Effettuiamo la connessione al server utilizzando il tuo nome utente e la password, e, se il client lo supporta, un percorso predefinito di “/ var / www”.
È ora possibile aggiungere i tuoi files in questa cartella (/ var / www) che verranno visualizzati sul tuo server sfogliando con il browser.
Ora, ci si può chiedere perché stiamo usando SFTP invece di FTP. Soprattutto, perché SFTP è già costruito in OpenSSH (che è stato installato in precedenza). Tuttavia, è anche molto più sicuro di FTP, e rende difficile (se non impossibile) a utenti malintenzionati di accedere alle tue credenziali di accesso.

Rendere accessibile il server a Internet

Ci sono due modi per aprire il tuo server fino a Internet: una DMZ Port Forwarding.
La principale differenza è con una DMZ, il server utilizza come protezione il firewall installato in precedenza, mentre con il Port Forwarding, il server sarà protetto dal firewall del router.
Procediamo con l’assegnazione di un indirizzo IP statico LAN al vostro server.Per farlo, effettua il login al router, e cercare qualcosa sulla falsariga di “IP statico” o “routing statico”.
Per aprire il tuo server con Port Foward, vi è un eccellente sito web , PortForward.com, che, anche se
brutto, può aiutarvi per quasi tutti i router.
Per creare una DMZ, è necessario accedere al tuo router e cercare qualcosa di simile “DMZ Settings”. Una volta trovate, aggiungere il vostro server per la DMZ.
Ora, trova il tuo indirizzo IP pubblico, at voila! È possibile accedere al vostro server da qualsiasi luogo fintanto che il vostro IP non cambia.